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Sicurezza passiva: cosa c’è da sapere

I sistemi di sicurezza passiva rappresentano una soluzione in grado di fornire una protezione efficace dai malintenzionati. Permettono di contrapporre una barriera di tipo fisico, capace di offrire un rallentamento importante nell’azione dei professionisti del crimine. 

Le pratiche comuni di sicurezza passiva comprendono porte blindate, serratura antiscasso, molteplici tipologie di cassaforte, armadi blindati, recinzioni, solo per citare quelle più diffuse. Soluzioni che sono da integrare a quelle di sicurezza attiva, per essere pienamente efficaci, rispetto alle quali non vanno considerate come sostitutive. 

Questo perché, ed è sempre essenziale tenerlo bene a mente, nessuna modalità di sicurezza passiva può ritenersi inviolabile al 100%.

Sicurezza passiva vs sicurezza attiva: le differenze

Partiamo dal cercare di definire cosa si intende per sicurezza attiva. Rientrano all’interno di questa categoria tutte quelle strumentazioni che permettono di prendere un’iniziativa così da anticipare i comportamenti di tipo criminale.

A fare la differenza è l’elemento tecnologico, il quale consente di ottenere un’interazione importante con l’ambiente circostante, agendo secondo un’ottica preventiva. Esempi concreti sono un allarme che suona, un sms inviato al proprietario in caso di intrusione nonché la possibilità di accedere ai sistemi di videosorveglianza direttamente da remoto.

La sicurezza attiva si trova per sua natura a integrarsi con la sicurezza passiva, la quale non necessita di predisporre impianti come allarmi o telecamere. Insomma, una soluzione non esclude l’altra, anzi!

Porte e sicurezza passiva

Il sistema di sicurezza passiva più noto sono le porte blindate, le quali si trovano declinate in molteplici modelli e secondo diverse classi di sicurezza. La componente di maggior spicco nelle porte blindate è rappresentata dalla serratura, la quale può essere a cilindro europeo o sotto forma di defender per proteggerlo. 

Il primo si rivela necessario che sia predisposto un sistema anti-bumping, anti-manipolazione nonché frizionato. Il secondo, invece, appare necessario che sia antistrappo o antiestrazione, dotato di chiusura magnetica e abbia una forma conica.
Il defender, pertanto, rappresenta una tecnologia ottimale dal momento che impedisce di intervenire direttamente sulla serratura della porta blindata senza cambiarla.

Inoltre, negli ultimi anni si stanno sempre più diffondendo, sempre nell’ambito della sicurezza passiva applicata alle porte, le serrature di tipo digitale, la maggior parte delle quali sono quelle dotate di card o tastierino.

Il tratto in comune a tutte queste opzioni? L’alta personalizzazione, in modo particolare attraverso l’aggiunta di accessori ulteriori.

Manutenzione porte blindate

Finestre e sicurezza passiva

La sicurezza passiva, quando si parla di finestre, può riguardare sia il serramento sia l’infisso.
Quando si sostituiscono le finestre oppure se ne installano di nuove, si rivela una buona pratica quella di scegliere un modello cosiddetto antintrusione, fortemente a prova di ladro.

Se, invece, si desidera intervenire sulle stesse finestre adattandole a una maggiore protezione sono diversi gli accorgimenti adottabili:

  • Installazione di sistemi come le sbarre antiscasso o le inferriate di sicurezza. Consentono di predisporre una barriera ulteriore e difficile da valicare. Per assicurare un migliore impatto estetico possono essere personalizzate in maniera creativa.
  • Installazione di vetri antisfondamento. Questi è essenziale che risultino rispondenti a un’apposita certificazione.

Conclusione

La sicurezza passiva si rivela una soluzione ottimale per sentirsi più a proprio agio tra le mura di casa o tra quelle dell’ufficio.  Un elemento che ha visto una forte evoluzione tecnologica negli anni, capace di dare risultati concreti dal punto di vista estetico e nel segno dell’affidabilità.

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